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GABRIELE ANENCEFALICO

Ospedale "Regina Margherita" di Torino (gennaio 1998)
Ricordate il caso di Gabriele: il feto a cui fu diagnosticato una grave malformazione mortale (la mamma era al 2° mese di gravidanza, fu convinta a non abortire l'embrione per fornire poi pezzi d'organi da espiantare al bambino alla nascita). Nascita che avvenne per parto cesareo (con danno alla donna) per salvaguardare gli organi che si volevano espiantare belli integri dopo lo sviluppo nel ventre materno.
Hanno intubato Gabriele non per curarlo ma per farlo a pezzi. Molta gente si ribellò a questo scempio medico (la LEGA denunciò), ma molti giornali colpirono la gente che si ribellava chiamandoli sciacalli !
L'esposto della LEGA del 18 gennaio alla Procura della Repubblica e al Tribunale dei Minori di Torino aveva sortito la sospensione della ventilazione forzata perché Gabriele respirava da solo; non si capisce perché non sia stata impedita anche la seconda intubazione del 28, strumentale solo al prelievo.
Con Gabriele hanno messo in atto una formula perfetta per ELIMINARE UTILMENTE questi bambini sfortunati: i medici ottengono gli organi vivi e la famiglia si libera del malformato: due piccioni con una fava.
Il tutto definito: ATTO D'AMORE.
La collusione fra medici e questi tipi di genitori: una certezza che fa rabbrividire la società. Devono tremare anche i malati in coma vegetativo e i mongoloidi: sono nell'elenco.
Impropriamente si è parlato di "accanimento terapeutico". Sarebbe stato "accanimento terapeutico" se, posto sotto ventilazione forzata, l'avessero mantenuta fino a che il cuore di Gabriele avesse cessato di battere, la circolazione si fosse fermata e il respiro si fosse spento (inutile al trapianto).
Una storia simile era già accaduta con Valentina di Alcamo (TP) nell'aprile '92, poi fu tentato col figlio di Del Prete di Tito (Potenza, ottobre '96 - sarebbe opportuno telefonargli per spiegazioni: avrebbe qualcosa da dire in proposito - tel. 0971 794782).
Ritorniamo al caso Gabriele.
Dei medici onesti non direbbero "Gabriele è privo di cervello" ma direbbero "Gabriele ha un cervello incompleto". Dei medici credibili non l'avrebbero intubato torturandolo illecitamente e illegalmente per poterlo uccidere, a tempo, col bisturi, prelevando il cuore pulsante. All'opposto lo avrebbero lasciato vivere quelle poche ore, SUE ORE, in pace.
Dei medici credibili non avrebbero praticato un parto cesareo per non compromettere la testa dell'ANENCEFALICO, destinato all'espianto.
Dei medici credibili non direbbero ai giornalisti (che pedessiquamente pubblicano quel falso) che si interrompe la ventilazione prima di espiantare, lasciando credere alla popolazione che il prelievo avviene a cuore fermo. Menzogna totale.
Al contrario il prelievo non è da cadavere nel senso comune del termine (interruzione contemporanea delle due funzioni vitali respiratoria e cardio-circolatoria), ma si preleva da persona che ha battito cardiaco autonomo che mantiene autonomamente la circolazione sanguigna.
GLI ANENCEFALICI mai soddisfano i requisiti della legge per la dichiarazione della cosiddetta morte cerebrale. Gabriele respirava da solo.
Quella parte di cervello che gli resta ha circolo autonomo e presenza elettrica cerebrale. Comunque il TEST dell'APNEA tanto sbandierato, è un test fasullo così come viene eseguito: senza SVEZZAMENTO DAL VENTILATORE nessuno riesce a respirare da solo.
La "MORTE CEREBRALE È UNA COMODA FINZIONE". Fu proposta e accettata perché rendeva possibile il procacciamento di organi. Sono parole di Peter Singer, Presidente dell'Associazione Internazionale di Bioetica (Congresso Internazionale - Cuba, 1996).
La nostra legge, ascientifica e assurda, comunque non permette di semplificare le prassi con gli anencefalici.
CHI L'HA INTUBATO (afferma la LEGA) È GIÀ POTENZIALMENTE PERSEGUIBILE PER:
  • VIOLENZA PRIVATA (intubandolo a sproposito per interesse di terzi)
  • TORTURA E MALTRATTAMENTI SU MINORI
  • VIOLAZIONE DEI DIRITTI DELLA PERSONA
  • TROPPI MEDICI DIMENTICANO che la vita è un bene indisponibile. CON L'ESPIANTO i MEDICI RISCHIANO UNA DENUNCIA PER OMICIDIO VOLONTARIO.

    Morti freddi non valiamo nulla,
    dichiarati morti da vivi, nell'indotto trapiantistico,
    valiamo oltre un miliardo !

    TUTTI DOBBIAMO PORCI UNA DOMANDA: perché intubano ? quando intubano ? per quali interessi intubano ?

    PER CURARCI O PER ELIMINARCI A CORPO VIVO ?

    Una poesia per Gabriele

    di Agnese Cantalamessa di Roma, pediatra

    Come gemma intristita
    senza linfa,
    come seme
    che raggelato vento
    ha già tradito
    e si chiude umiliato
    e si rinserra,
    tu piccolo Bambino
    da carne, mesi e sangue
    cesellato, nella culla
    materna,
    coi due cuori battenti
    in armonia
    tu piccolo Bambino
    che natura forgiò
    vivo e incompleto,
    indifeso, impotente
    e solitario,
    non puoi volare
    verso il tuo futuro,
    sei un uccellino
    privo delle ali.
    Vorresti forse solo riposare
    lontano dalle mani
    scrutatrici,
    da luci, da rumori,
    indifferenza,
    lontano da brusii
    dei macchinari.
    Qualcuno dice
    che sei un "caso raro".
    Qualcuno aggiunge
    "forse un vegetale".
    Non hai diritti tu,
    solo doveri.
    Si può rubare a te,
    non sei nessuno.
    Disse un giorno lontano
    quel Gesù:
    "Quello che fate a un bimbo
    è fatto a me".


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