C
ontro L'
esproprio corporeo e
La marcatura razziale
N.D.
= non donatore
Non sei un pezzo di ricambio.
RIBELLATI !
"l'ultimo articolo/opinione sui trapianti"

CI HANNO SCIPPATO ANCHE IL SILENZIO
Mario PALMARO (Il Giornale - 20.3.2000)
Risponderò no.
Al "referendum" sulla donazione dei nostri organi sceglierò di rimandare a mani vuote
questo Stato che con l'inganno tenta di truffare i suoi sudditi.
Non a caso il ministro Bindi ha "mimetizzato" il modulo sui trapianti in mezzo alle schede
referendarie, mentre i mezzi di informazione governativi tacciono l'essenziale: e cioè che
quanti non risponderanno verranno iscritti d'ufficio tra i donatori.
Il dono può essere sollecitato e anche chiesto, ma non può mai essere presunto. Qui,
invece, di tutto si può parlare fuorché di un atto spontaneo, veramente libero.
Riceveremo a casa un modulo - l'ennesimo che va ad aggiungersi alla valanga di scartoffie
in cui anneghiamo quotidianamente - e dovremo esprimere la nostra scelta.
Se taceremo, lo
Stato, ci inserirà a pieno titolo fra i donatori.
Mi vengono subito in mente almeno una
decina di conoscenti che a quel modulo non risponderanno mai: perché semplicemente lo
cestineranno, o perché lo leggeranno ma non lo capiranno, o perché penseranno "non mi
interessa". Tutti costoro sono dunque dei "donatori" ? Sono piuttosto dei truffati, grazie
a un artificio giuridico, un trucco che c'è e si vede: il principio del silenzio-assenso.
Lo Stato esercita un'indebita pressione psicologica sui cittadini, costringendo i non
donatori a formalizzare un no: quasi che la donazione fosse un atto doveroso, scontato,
ragionevole, e che il rifiutarlo richieda l'esibizione di una serie di giustificazioni.
LO STATO-MAMMA
Con questa legge ci hanno scippato una delle ultime cose intime, personali, nostre, sulle
quali lo Stato-mamma hegeliano non aveva ancora allungato le sue unghie: il silenzio.
"Se uno non si esprime - scrive giustamente il filosofo Giovanni Reale - può anche voler
dire: non so esprimermi. Perché non lo si deve rispettare? Non è un caso che, prima della
caduta del Muro di Berlino, nella Repubblica federale tedesca i trapianti erano subordinati
ai consenso esplicito, mentre nella Germania comunista vigeva il principio del
silenzio-assenso.
Oggi, molti Paesi europei si sono allineati al criterio "presuntivo",
ma ciò prova soltanto che nei Parlamenti sta affermandosi una logica disposta a passare
sopra a molti scrupoli etici pur di raggiungere un buon fine. Il che apre inquietanti
spiragli anche sul versante dell'accertamento della morte del donatore: i medici
continueranno a valutare il paziente secondo parametri oggettivi o cederanno alle lusinghe
della cosiddetta "qualità della vita" ?
Un clochard della stazione Centrale in fin di vita
sarà curato fino in fondo se - poniamo - il suo cuore può salvare uno scienziato o un
capitano d'industria ? Purtroppo, questa legge fa di tutto per spingerci a pronunciare un
doloroso, ma convinto, diniego.
Per aiutare i malati in attesa di un organo non si può usare qualsiasi mezzo:
di
buone intenzioni sono lastricate le strade che portano all'inferno.
Esprimete la vostra opinione! La pubblicheremo.
Scrivete a: pitofs@infinito.it
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