Signore e signori:
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    n° 1
    In questi ultimi anni abbiamo visto l'Archeoclub di Cupra-Marano farsi promotore di numerose pubblicazioni storiche ed archeologiche, ricerche varie, ecc.; tutte opere discutibili e prive di fondamento documentario. Gli associati hanno profuso il loro tempo ad inventare antichi porti inesistenti, a descrivere il tempio della dea Cupra mai ritrovato alla Civita, a parlare di un palazzo Sforza a Marano mai esistito.
    Sarebbe stato, ed è opportuno, che tutti i Maranesi, l'Amministrazione e principalmente l'Archeoclub in questione, si occupassero di cose tangibili ed esistenti, come ad esempio l'antica chiesa di San Basso alla Civita.
    Questo edificio, fantasie a parte, è una bella architettura del XII-XIII secolo, completa di cripta ed affreschi seicenteschi; oggi essa è in vendita presso un'agenzia immobiliare come un volgare appartamento. Io mi domando se questo Archeoclub sia cosciente di quello che sta accadendo.

                    lì 20-12-2004 - fra Cipriano
    cartello di vendita cappella affresco casa
    clicca per ingrandire
    SALVIAMO
    l'antica chiesa di San Basso alla Civita

    ... è in vendita !!!!!


    Scrivete e telefonate:

  • al Municipio di Cupramarittima: Piazza Libertà, 11 - tel 0735-777731
  • Presidente Archeoclub: prof. Ricci Vermiglio
  • alle redazioni dei giornali locali.

    --------------
    Se avete delle notizie sull'argomento o suggerimenti:
    mandatemi un'e-mail !

  • n° 2
    Sul Corriere Adriatico del 16 gennaio 2005 ho letto questo notizia:
    Un convegno che si è svolto a Termoli ha cercato di dipanare il mistero del corpo di San Basso. Dov'è custodito il suo autentico corpo, a Cupra Marittima nella chiesa a lui dedicata, oppure a Termoli? E quali legami ci sono tra le due cittadine marinare? Questa volta non è stato l'archeoclub di Cupra, ma quello di Termoli a cercare di dare una spiegazione alla fitta nebbia del mistero che ancora avvolge il culto del santo che addirittura -unico nella storia- viene festeggiato a Cupra non una, ma ben 3 volte l'anno e in due cittadine che rivendicano entrambe di possederne il corpo. "San Basso fra Cupra Marittima e Termoli: due città, un culto, stesso Santo?" è stato il titolo del convegno recentemente svolto a Termoli, al quale hanno partecipato in massa gli esponenti dell'archeoclub cuprense."Chi possiede il corpo del santo?" è la domanda che si è rivolta Walter Ferri, una delle "pietre miliari" della cultura cuprense. I cuprensi dicono che la reliquia la possiedono loro e Termoli ha solo una parte del braccio di San Basso, sebbene in cattedrale vi sia un corpo di "S.Basso" che essi venerano da sempre. Importante, infine, notare le relazioni della marineria sia di Cupra (ex Marano), che di Termoli e Venezia, a testimonianza di quanto nel passato, i legami commerciali marittimi fossero radicatissimi in tutta la costiera adriatica.
    La domanda che pongo è: "E' lo stesso santo ?".

                    lì 20-1-2005 - un devoto
    sarcofago del Santo a Termoli lapide del Santo a Termoli

    Questo è l'articolo scritto da G.Castelli (Termoli) sul IL TEMPO martedi 7-12-2004:
    ... San Basso, Vescovo di Nizza. E' altrettanto lungo il dibattito instaurato dalla città di Termoli e da Cupra Marittima, nelle Marche, in ordine alle origini del Santo: potrebbe essere lo stesso oppure potrebbe trattarsi di un «altro» Basso. L'interrogativo è sempre aperto. Anche dopo il convegno organizzato ieri l'altro dall'Archeoclub «Federico II», in collaborazione con la sezione di Cupra Marittima ed il Comune presso la sala consiliare di Termoli. «E' essenzialmente un dialogo tra le due realtà - ha detto il presidente dell'Archeoclub di Termoli, Franco Cataldo - un confronto dal quale trarre spunti positivi e soprattutto fare azione culturale, indipendentemente dalla fede che non si potrà mai scalfire». Al convegno è intervenuto il Sindaco di Termoli, Remo Di Giandomenico che dopo aver portato il saluto del Comune di Termoli a quello di Cupra Marittima ha sottolineato: «L'importanza del dialogo - ha detto Di Giandomenico - attorno a questo filo di fede che probabilmente è molto più di un filo, due comunità alla costante ricerca della propria storia e delle proprie tradizioni». Vermilio Ricci, presidente dell'Archeoclub di Cupra e don Luigi Scarponi hanno ricostruito la storia del culto nel centro marchigiano. «Nella nostra città - hanno spiegato - la festa si svolge in due giornate, il lunedì di Pasqua ed in agosto quando avvenne il ritrovamento del corpo del Santo». A spiegare la storia del San Basso di Termoli è stato il parroco della Cattedrale don Marcello Paradiso. «E' difficile stabilire chi in realtà sia il nostro San Basso anche perchè molta della documentazione è andata distrutta - ha spiegato don Marcello alla platea interessata - Se non è il Vescovo di Nizza di Cupra Marittima, "rivendicato" anche da altre comunità, potrebbe essere un martire di Cartagine del III Secolo, oppure il Basso di cui parla Cipriano».
    Io, per il momento aggiungo solo un suggerimento alle 2 cittadine:
    la scienza moderna dispone dell'analisi del DNA. Perchè non analizzare il DNA dei reperti posseduti da entrambi cosi' da stabilire se almeno trattasi della stessa persona ?
    Nel frattempo, in attesa di dipanare il dubbio,.... consiglio al devoto di fare un pellegrinaggio di omaggio in ambedue le Cittadine.

    n° 3
    Vorrei rispondere (scheda n°2) all'anonimo giornalista che il 16 gennaio scorso ha scritto un articolo sul Corriere Adriatico riguardo al Convegno di Termoli su San Basso. Ebbene, storicamente parlando, allo stato attuale, non esiste nessun documento medievale che attesti le relazioni della marineria di Marano con quella di Termoli. L'unico importante documento che tratta di rapporti commerciali fra la costa picena e la cittadina molisana avvenuti in quel periodo risale al 1225, ed è custodito all'Archivio di Stato di Fermo. In esso, le autorità fermane ordinavano ai termolesi di sbarcare le loro merci esclusivamente nei due porti posseduti dallo stato fermano, cioè quello di Grottammare (Le Grotte) e quello di San Giorgio.

                    lì 23-1-2005 - un appassionato di storia
    Forse il "giornalista anonimo" si riferiva ad altri documenti storici ?

    Se si, lo invitiamo a segnalarli a questo indirizzo internet. Se negativo, può anche non rispondere, valerà l'osservazione di questo "appassionato di storia".

    Grazie

    n° 4

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