ECCO IL "LOMBARDO": TORNA A GALLA LA NAVE DEI MILLE
Ritrovato il relitto che trasportò Garibaldi da Genova a Marsala
di Marcello Adam

Riemerge uno dei simboli della storia d'Italia, 141 anni dopo esserne stato protagonista: la nave ‘Lombardo’, che assieme alla «Piemonte» porto Garibaldi e i Mille da Quarto in Sicilia, è stata ritrovata nei fondali delle Isole Tremiti, dove naufragò quattro anni dopo aver sbarcato i garibaldini a Marsala.

La nave e' stata ritrovata dallo storico Pietro Faggioli, che l'ha localizzata nei fondali dell'Isola di San Domino, nei pressi di cala degli Inglesi e punta del Vapore. Il rinvenimento deve ancora incassare l'ufficialità e il parere di scienziati ed esperti, ma sui fondali di Punta vapore sarebbero stati individuati i resti di una delle due navi con cui Giuseppe Garibaldi condusse i mille da Quarto a Marsala, dove lo sbarco dell'11 maggio 1860 trasformò una spedizione di garibaldini nel prologo dell'unità d'Italia.

Il ‘Lombardo’, un pirovapore varato nel 1841, ebbe, secondo quanto ricostruisce il mensile Focus, un primo contatto, non troppo fortunato, con i garibaldini già nel 1849, quando trasporto' i superstiti della difesa della Repubblica Romana dai francesi. Ben altra sorte riservo' invece il nuovo incontro il 6 maggio del 1860, quando inizio', con la sua gemella il ‘Piemonte’ la spedizione che cambio la storia d'Italia. Le due navi furono concesse gratuitamente ai garibaldini da Giovan Battista Fauche', amministratore delegato dell'armatore Raffaele Rubattino, che ne era invece all'oscuro.

La Lombardo e la Piemonte salparono il 6 maggio. Il 7 maggio le navi si fermarono a Talamone, dove furono consegnati a Garibaldi quattro cannoni e munizioni e il giorno dopo ripresero la navigazione per la Sicilia. A Marsala arrivarono l'11 maggio: le navi borboniche avrebbero potuto cannoneggiare e affondare subito sia il Lombardo sia il Piemonte, mettendo fine allo sbarco e all'unita' d'Italia, ma non lo fecero per evitare un incidente diplomatico: le due navi erano infatti entrate in porto 'scortate' da due imbarcazioni inglesi.
Furono pero' colpite poche ore dopo: il 'Piemonte’ fu devastato e ando' in secca mentre il ‘Lombardo’ rimase semi affondato nel porto di Marsala.

Due mesi dopo il Lombardo fu rimorchiato fino a Palermo per essere ristrutturato e un anno dopo torno' nuovamente a navigare, iscritto nella marina da guerra sarda. Per tre anni fece avanti e indietro dai porti italiani, portando truppe, trainando draghe e consegnando detenuti alle colonie penali.

Il 3 marzo 1864 inizio' il suo ultimo viaggio: partito da Ancona con truppe destinate a Manfredonia e detenuti per le isole Tremiti, incappo' in una secca dell'isola di San Domino la notte tra il 12 e il 13 marzo. Per 6 giorni consecutivi si tento' di salvare la nave ma il 19 marzo la forza del mare gli spezzo' la chiglia e la fece colare a picco, consegnando il Lombardo agli abissi.


Secondo il mensile Focus, la nave sarebbe stata riconosciuta dalla ruota a pale, dal motore a biella e da altri particolari che la renderebbero praticamente inconfondibile, vista la vastissima letteratura prodotta sullo sbarco di Marsala e sulle due navi che lo resero possibile.

Nonostante questi indizi, però, alle Tremiti si attendono conferme ufficiali. Il sindaco, Giuseppe Calabrese, invita alla cautela organi di informazione, storici e studiosi garibaldini, mancando le conferme necessarie per garantire la veridicità della scoperta fatta nei mari delle sue isole, che si aggiunge ad una serie di ritrovamenti anche di epoca romana che costellano i fondali della zona.

A bordo della nave ritrovata molto probabilmente viaggiavano alcuni ex garibaldini che avevano partecipato alla spedizione dei Mille, uno dei quali si chiamava proprio Lombardo come la nave, e che dopo lo scioglimento dell'esercito erano stati inviati alle Tremiti anche per liberare i detenuti politici dell'ex regno borbonico.

Durante il regno delle Due Sicilie, infatti, le Tremiti erano utilizzate come prigioni: i detenuti politici venivano reclusi sull'isola di San Nicola, mentre i criminali comuni a San Domino.
I garibaldini a bordo della Lombardo dopo il 1861 furono probabilmente inviati quasi come ambasciatori a illustrare le novità seguite all'Unità d'Italia. Al ritorno dalle Tremiti, la nave diretta probabilmente al porto di Lesina o ad un altro vicino, affondò poco dopo la partenza, ad un paio di miglia dalla costa. Ora per recuperare il relitto la mano passa alla soprintendenza ai Beni archeologici per la Puglia.

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